Stai pensando a quale sia il periodo migliore per organizzare un bel safari in Tanzania? Per scegliere le date migliori, c’è un fenomeno unico al mondo che prima dovresti conoscere…
La Grande Migrazione, conosciuta anche come wildebeests migration, è un fenomeno migratorio di fama mondiale che consiste nello spostamento delle mandrie di animali erbivori come zebre, gazzelle e in particolare gli gnu. Nel 2013 è stata selezionata come una delle Sette Meraviglie Naturali dell’Africa. E’ un evento dinamico che fornisce esperienze diverse a seconda del periodo e della propria localizzazione durante il processo.
La migrazione avviene periodicamente secondo il ciclo delle piogge, da nord a sud da Ottobre a Novembre, per poi risalire a ovest e tornare al nord da Aprile a Settembre. Percorre alcuni dei parchi più importanti della Tanzania per un totale di 500 km: dal Parco Nazionale del Serengeti alla Riserva Naturale Masai Mara (al confine col Kenya), proseguendo nell’Area di Conservazione di Ngorongoro per poi far ritorno al Serengeti.
Attraversando due nazioni, gli gnu si accoppiano e mettono al mondo i cuccioli. Tutto questo mentre lottano per la sopravvivenza tra predatori della savana sempre in agguato e le acque dei guadi infestate da coccodrilli.
Quando andare?
I periodi migliori per assistere allo spettacolo della Grande Migrazione sono:
DICEMBRE – MARZO:
Da Novembre la migrazione ha lasciato il Masai Mara, dirigendosi velocemente verso le pianure meridionali, seguendo i confini di Loliondo. Le piccole piogge provenienti da sud generano rigogliosi pascoli nelle pianure del Serengeti. Gennaio è il mese durante il quale avviene il picco annuale di nascite di zebre, mentre a Febbraio, nei pressi del lago Ndutu, nascono migliaia di cuccioli di gnu. Una volta svezzati, saranno pronti per unirsi alla transumanza alla ricerca di acqua e nuovi pascoli.
APRILE – MAGGIO:
Durante il mese di Aprile i cuccioli vengono svezzati e la migrazione si sposterà dalle savane di erba bassa del Serengeti meridionale e della Ngorongoro Conservation Area verso nord-ovest, dirigendosi nell’area centrale del parco Serengeti. Il percorso si estende dalle colline Naabi lungo il fiume Mbalageti, fino al fiume Grumeti. Si possono intravedere colonne chilometriche formate da centinaia di gnu.
Curiosità: in tutto il Serengeti centro-meridionale sono diffusi i Kopjes, piccole colline di granito modellate dal vento che offrono un’altitudine di diversi metri rispetto alla pianura e l’ombra garantita dalla vegetazione. Non a caso è il luogo di riposo preferito dai leoni: i più famosi sono Moru Kopjes, Masai Kopjes e Simba Kopjes (quest’ultimo sembra che sia stato l’ispirazione per Pride Rock nel film Disney “Il Re Leone”.)
MAGGIO – GIUGNO:
Finita la stagione delle piogge, in questo periodo gli animali attraversano il fiume Grumeti, nella zona del Western Corridor (il Serengeti occidentale). Il fenomeno del passaggio delle mandrie nei guadi del fiume è tra gli spettacoli più famosi e cruenti: nelle acque, infatti, si nascondono coccodrilli affamati in attesa di catturare le loro prede.
GIUGNO – SETTEMBRE:
Durante questi mesi la migrazione prosegue verso nord (Bologonja) raggiungendo l’area controllata di Ikorongo, mentre un piccolo gruppo si reca nell’area del Lobo. A Settembre concludono il cammino passando per il fiume Mara, confinante con il Kenya, in cui enormi coccodrilli del Nilo attendono in agguato.
La concentrazione di leoni, ghepardi e iene può essere molto elevata in seguito alla migrazione delle gazzelle. Se si è fortunati, in un solo giorno si potrebbero avvistare decine di leoni e una dozzina di ghepardi!
OTTOBRE:
Gli gnu sostano nella Riserva del Masai Mara in Kenya, dove l’acqua è sempre disponibile. Al contrario, questo è il mese più secco per il Parco Nazionale del Serengeti.
NOVEMBRE:
E’ ora di ripartire verso le nuove piogge che gli animali sentono arrivare da sud. Un particolare interessante di questo periodo è la fioritura degli “Alberi Fiamma”. E’ una pianta che grazie alla sua fioritura estiva si riempie di fiori campanulati color rosso molto intenso: per questo sembra davvero trasformare l’albero in una fiamma rivolta verso il cielo!