La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, recentemente, ha effettuato un viaggio in Etiopia per una visita di stato ritenuta piuttosto importante: infatti, ad Addis Abeba, dopo l’incontro con il presidente dell’Unione Africana Moussa Faki, è stata accolta al Palazzo Nazionale dal premier etiope Abiy Ahmed.
Al centro dell’incontro, oltre a rilanciare la presenza dell’Italia nel cosiddetto Corno d’Africa, è stato ribadito il forte sostegno della nostra nazione al processo di pace, agli aiuti umanitari alla popolazione e al sostegno allo sviluppo. È sicuramente da sottolineare il fatto che il nostro presidente del consiglio è stato il primo leader del mondo occidentale ad effettuare una visita ufficiale dopo la fine delle ostilità nel Tigrai nel novembre scorso.
La storia recente del nostro paese si è fortemente “intrecciata” con quella etiope: successivamente alle vicende storiche coloniali, infatti, abbiamo assistito ad un costante rafforzamento delle relazioni bilaterali e commerciali oltre che delle relazioni diplomatiche.
La visita della presidente Meloni ad Addis Abeba, pertanto, si inquadra, secondo il governo italiano, in quel “Piano Mattei” di sostegno allo sviluppo definito come “non predatorio” ai Paesi africani e che promette un approccio completamente diverso da quello avuto dalle altre potenze mondiali. A questa visita ad altissimo livello politico, infatti, seguirà anche una missione imprenditoriale per sostenere l’Etiopia nel programma di riforme e di trasformazione economica, oltre che di aiuto per il superamento della grave crisi economica ed umanitaria, conseguenza, non solo della pandemia, ma, soprattutto, del conflitto da poco terminato.
L’obiettivo dichiarato è quello di sviluppare nuove sinergie e collaborazioni in diversi settori, quali agricoltura, allevamento, infrastrutture, energia, ma anche di promuovere ulteriori scambi commerciali, grazie al trasferimento delle tecnologie e ad investimenti. È interessante, inoltre, sottolineare il fatto che è stato firmato un accordo per il sostegno all’economia etiope per oltre 140 milioni di euro nei prossimi tre anni, che servirà allo sviluppo di diversi settori economici.
A noi fa piacere notare che, tra i settori definiti importanti, rientra anche il turismo, visto, non solo come fonte di occupazione e integrazione, ma anche come modello di sviluppo sostenibile.
In conclusione, ci fa piacere, ancora di più, fare notare che la parte del territorio, non direttamente coinvolta dal conflitto, è già pronta a “ripartire” e ad accogliere i turisti in sicurezza e noi, come Territori Africa, siamo contenti di essere tra i primi ad avere accolto questo appello.