Malaria: cosa sapere prima di un viaggio in Africa
In Italia la malaria è stata debellata da decenni, ma resta la principale malattia “da importazione” tra i viaggiatori di ritorno da Paesi tropicali, in particolare dall’Africa subsahariana. La malaria non è contagiosa da persona a persona: è trasmessa dalla puntura della zanzara anofele, attiva di notte. Il parassita responsabile è il plasmodio, in particolare la variante Plasmodium falciparum, la più pericolosa se non trattata.
Per chi viaggia in zone a rischio, è fortemente consigliata la profilassi antimalarica, da iniziare prima della partenza. I farmaci raccomandati sono:
Malarone (atovaquone + proguanil), il più tollerato, da iniziare un giorno prima della partenza.
Lariam (meflochina), efficace ma con più effetti collaterali, da iniziare una settimana prima.
Doxiciclina, alternativa economica ma da assumere più a lungo.
Per soggiorni lunghi o frequenti, la profilassi può non essere indicata: in questi casi è fondamentale la prevenzione dalle punture. Usa repellenti efficaci, indossa abiti coprenti al tramonto, dormi in camere con zanzariere e usa piastrine o zampironi.
Porta sempre con te una scorta personale di farmaci, in caso di febbre sospetta e difficoltà a trovare un medico. Attenzione però: l’automedicazione è raccomandata solo in assenza di assistenza medica qualificata, e mai prima di 8-10 giorni dal possibile contagio.
Per la cura vera e propria, si usano terapie specifiche come le ACT (a base di artemisinina), da assumere solo su prescrizione medica.
Informati sempre prima di partire presso un centro vaccinale. Viaggiare informati è il primo passo per viaggiare sicuri.
Siamo infatti lontani da un possibile vaccino, malgrado ce ne siano sei in corso di sperimentazione. “‘L’Oms ha escluso che diventino una realtà prima del 2025”., aggiunge Majori. “La difficoltà sta nel ciclo vitale del plasmodio”. Una volta entrato nell’organismo, il plasmodio resta in circolo per circa 30 minuti (stadio di sporozoita). Poi migra nel fegato, dove non dà sintomi, per circa una settimana. Successivaente (stadio di merozoita), infetta i globuli rossi, provoca febbre e una grave anemia, infine danneggia il cervello e altri organi. “I vecchi vaccini erano diretti contro il plasmodio allo stadio iniziale, ma i tempi a disposizione per provocare una reazione immunitaria erano troppo ristretti”, spiega Majori. “Un’altra possibilità, tutta da esplorare, sono i vaccini detti blocking, che impediscono la riproduzione del plasmodio nella zanzara, quando qusta punge l’uomo. Sono vaccini “altruistici”, perchè non danno immunità al singolo, ma limitano i contagi nella collettività”. Ma in questo campo non si prevedono grandi novità per i prossimi anni, quindi la prevenzione più efficace restano ancora i comportamenti corretti e, quando possibile, la profilassi. “Sebbene questa non garantisca la totale copertura”, afferma Bisoffi, “chi la segue correttamente e per tutto il tempo consigliato, difficilmente si ammala”.
A proposito di futuro, è vero che i cambiamenti climatici, con il riscaldamento globale del pianeta, rischiano di riportare la malaria anche in Italia? “E’ un’ipotesi poco credibile, almeno a breve e medio termine”, dice Bisoffi. “E comunque non in modo endemico. Si sono verificati i cosiddetti “casi da aeroporto” (persone mai state in Africa punte da zanzare anofele arrivate dall’estero in aereo); o anche casi di trasmissione a medici con aghi infetti. Ma si tratta di casi sporadici”, conclude.
Sì, la guarigione, se il malato viene curato in modo corretto, è completa.
Sì, chi vive in luoghi dove la malaria è endemica e si ammala più volte, alla lunga sviluppa una forma d’immunità. Che perde se si allontana per un tempo prolungato dal luogo d’origine, come accade agli immigrati che tornano in patria, dopo aver soggiornato ininterrottamente in Italia per 3-4 anni.
No, la sensibilità alla puntura di zanzara varia da persona a persona e l’anofele, tra tutte, è una di quelle che provocano minore irritazione.
No, questo non accade per il falciparum. Può verificarsi per altri tipi di plasmodio. In caso di febbre sospetta nei mesi successivi al rientro è sempre bene sottoporsi a un esame del sangue.
Sì, in alcuni casi è possibile trattare il paziente a livello ambulatoriale, ma la persona deve essere in buone condizioni fisiche e avvalersi dell’assistenza di un congiunto.
In Africa c’è la tendenza alle “diagnosi facili”, soprattutto nei confronti degli occidentali, per timore di trascurare la malattia e andare incontro a complicanze.
Sì e No, non è vero nel caso del falciparum, che si manifesta non oltre tre mesi dal rientro. Può accadere, raramente, per gli altri tipi di plasmodio.
No, l’unica difesa contro le punture sono i repellenti, meglio se “a schermo totale” e le zanzariere.
Si inizia una settimana prima della partenza e si prosegue per 4 settimane al rientro (una compressa a settimana).
Non più di 12 settimane di trattamento, salvo eccezioni
Da un giorno prima della partenza a una settimana dopo il rientro (una compressa al giorno).
Non oltre 35 giorni di trattamento, salvo eccezioni
Da un giorno prima della partenza e per quattro settimane dopo il rientro (una compressa al giorno).
Non più di 16 settimane di trattamento
Via Solferino 22 – 37014 Castelnuovo del Garda (VR)
Via Francesco Caracciolo 16 – 00192 Roma
I Safari guidati in Africa sono dedicati a chi vuole un viaggio individuale (non far parte di un gruppo) ed avere una guida privata sempre a disposizione. Sia la guida che il veicolo sono quindi privati e tutti gli itinerari personalizzabili, sia come tappe che come livello delle strutture. I viaggi proposti sono stati costruiti in base alla nostra esperienza, e le strutture indicate sono di medio livello. Potete prendere spunto da essi per costruire il vostro Safari in Africa, unico nel suo genere, aumentando ad esempio il livello delle strutture o, per i più avventurosi, scegliendo magari di pernottare in tenda mobile.
I mezzi utilizzati sono fuoristrada tipo Toyota Land Cruiser 4×4 o similari, aperti ai lati (Botswana) oppure dotati di tetto apribile (Kenya, Tanzania, Uganda), ottimali per fotografare al meglio gli animali selvatici.
Le nostre guide sono tutte locali e professionali, parlano la lingua locale di prima lingua, inglese come seconda, e su richiesta, per alcuni viaggi abbiamo anche guida parlante italiano. In questi safari guidati in Africa è anche inclusa nel prezzo una bottiglia di acqua minerale a persona al giorno.
I Tour Guidati in Africa sono dedicati a chi vuole un viaggio individuale (non far parte di un gruppo) ed avere una guida privata sempre a disposizione. Sia la guida che il veicolo sono quindi privati e tutti gli itinerari personalizzabili, sia come tappe che come livello delle strutture. I viaggi proposti sono stati costruiti in base alla nostra esperienza, e le strutture indicate sono di medio livello. Potete prendere spunto da essi per costruire il vostro Tour Guidato in Africa, unico nel suo genere, aumentando ad esempio il livello delle strutture le tappe o il numero di pernottamenti in un certo luogo.
I mezzi utilizzati variano in base al numero dei partecipanti, da una semplice vettura a minibus tipo Toyota Quantum o similari. Se il tour prevede dei safari in parchi nazionali, questi verranno effettuati a bordo di veicoli aperti, ottimali per fotografare al meglio gli animali selvatici.
Le nostre guide sono tutte locali e professionali, parlano la lingua locale di prima lingua, una lingua straniera come inglese, portoghese o francese, e su richiesta, per alcuni tour abbiamo anche guida parlante italiano.
Sudafrica e Namibia sono i due Paesi più “facili” dell’Africa Australe, dove grazie alle nostre conoscenze e alla nostra rete locale possiamo organizzare dei bellissimi Fly & Drive per chi vuole viaggiare in libertà. Per i più esperti organizziamo anche Fly & Drive in Botswana, Zambia o Zimbabwe.
Tutti gli itinerari sono personalizzabili come durata, tappe e sistemazioni inoltre è possibile scegliere la categoria dell’auto che fa più al caso vostro. In Sudafrica è possibile utilizzare anche auto utilitarie mentre negli altri paesi è indispensabile che il veicolo sia 4×4. Abbiamo anche auto 4×4 equipaggiate camping, con roof-tents e tutto il materiale da campeggio.
La guida in tutti i Paesi dell’Africa Australe è a sinistra, come nel Regno Unito. Sembra strano all’inizio per chi guida, ma normalmente ci si abitua in fretta. La patente internazionale non è obbligatoria ma fortemente consigliata per questi viaggi, ed è facilmente ottenibile alla propria motorizzazione di competenza, o tramite un’agenzia di pratiche auto.
Se hai la passione del trekking e la vuoi portare con te in Africa, questi viaggi fanno al caso tuo.
Per chi volesse cimentarsi nella risalita della montagna più alta di tutto il continente africano, proponiamo i viaggi trekking sul Kilimanjaro. Tutti raggiungono la vetta a 5.896 metri, percorrendo diversi sentieri.
Chi invece è alla ricerca di un viaggio trekking meno impegnativo proponiamo il viaggio Sudafrica Trekking.
Abbiamo anche trekking su montagne meno famose, come il Monte Meru in Tanzania o il Monte Kenya. Per viaggi Trekking sulle montagne Nepalesi consigliamo di visitare il nostro sito Territori Asia.
Ideali come viaggi di nozze, i “Classici” sono viaggi di gruppo con partenze fisse, per visitare in tutta comodità i luoghi di maggior interesse di Sudafrica e Namibia. Le guide sono locali specializzate e parlanti Italiano o Inglese a seconda del viaggio scelto. I pernottamenti sono sempre in strutture di alto livello.
Alle coppie in viaggio di nozze, “Il Meglio del Sudafrica” riserva un trattamento speciale dedicato, con addobbi romantici della camera, cesti di frutta e bottiglie di spumante, per rendere il viaggio indimenticabile. Ai tour è possibile aggiungere un’estensione per la visita delle maestose Cascate Vittoria, parco Chobe in Botswana, oppure la Garden Route in Sudafrica, in versione guidata oppure selfdrive.
E ovviamente a qualsiasi viaggio classico è sempre possibile aggiungere una estensione mare per dedicare alcuni giorni al soggiorno balneare. Con brevi connessioni aeree potrete raggiungere fantastiche isole e spiagge dell’Oceano Indiano.
Gli Overland Soft sono viaggi di gruppo a bordo di camion equipaggiati e sono adatti a chi non ama il campeggio ma vuole pernottare in comodi alberghi, senza rinunciare alla scoperta di luoghi incontaminati della vera Africa.
Le strutture di pernottamento saranno tipo B&B, guesthouse, campi tendati fissi, alberghi, lodge o bungalow dove le coppie avranno sempre la stanza privata, mentre i viaggiatori singoli troveranno vantaggioso il fatto che possono NON aggiungere il supplemento singola, ma dividere la sistemazione con un altro partecipante dello stesso sesso.
I mezzi usati in questi viaggi sono:
In questi viaggi sarà presente una guida locale parlante Inglese, ed i gruppi sono formati da partecipanti di origine internazionale. Potrete quindi trovare con voi in viaggio partecipanti Spagnoli, Tedeschi, Americani, Australiani, Norvegesi e altri, e magari qualche altro Italiano.
E’ necessario partecipare ad alcune delle operazioni giornaliere come aiutare la guida nella preparazione dei pasti o con il lavaggio dei piatti metallici a fine pasto, caricare o scaricare il proprio bagaglio dal truck, ma tutto questo fa parte dell’avventura!
Gli Overland sono viaggi di gruppo in Africa a bordo di camion equipaggiati, e la versione “Camping Africa” è adatta a chi vuole avere un contatto diretto con la natura. Le serate attorno al fuoco prima di ritirarsi nella tenda saranno un ricordo indelebile.
I pernottamenti in questi viaggi sono misti, la maggior parte delle notti in tenda mobile, alcune notti possono invece essere in strutture fisse. Sarà fornita dall’organizzazione una tenda doppia ogni due partecipanti, e un materassino ciascuno. E’ quindi necessario portare dall’Italia solo il sacco a pelo e il cuscino da viaggio. I viaggiatori singoli troveranno vantaggioso il fatto che in questi viaggi possono NON aggiungere il supplemento singola, ma dividere la sistemazione con un altro partecipante dello stesso sesso.
I mezzi usati in questi viaggi sono:
In questi viaggi sarà presente una guida locale parlante Inglese, ed i gruppi sono formati da partecipanti di origine internazionale. Potrete quindi trovare con voi in viaggio partecipanti Spagnoli, Tedeschi, Americani, Australiani, Norvegesi e altri, e magari qualche altro Italiano.
E’ necessario partecipare ad alcune delle operazioni giornaliere come montare/smontare la tenda, aiutare la guida nella preparazione dei pasti o con il lavaggio dei piatti metallici a fine pasto, caricare o scaricare il proprio bagaglio dal truck, ma tutto questo fa parte dell’avventura!
I viaggi denominati “Big Five” sono quello che ci distingue come tour operator specializzato in Africa. Sono viaggi di gruppo con la particolarità che è sempre presente uno di noi in prima persona.
A seconda del viaggio, le distanze percorse possono essere a bordo di veicoli fuoristrada 4×4 (tipo Toyota Hilux) oppure su truck equipaggiato:
I gruppi sono quindi piccoli e ottimali per un safari di questo tipo.
I pernottamenti in base al tour scelto possono essere tutti in strutture fisse tipo B&B, guesthouse, alberghi, lodge o bungalow, oppure misti con alcune notti in albergo e altre in campeggio. Le coppie avranno sempre la sistemazione privata, mentre i viaggiatori singoli troveranno vantaggioso il fatto che possono NON aggiungere il supplemento singola, ma dividere la sistemazione con un altro partecipante dello stesso sesso.
Nei viaggi “Big five” sarà richiesta una partecipazione attiva dei partecipanti che consisterà nell’aiutare le guide nella preparazione del campo (solo per i tour con notti in campeggio), dei pasti, nel lavaggio delle stoviglie metalliche e nel caricare e scaricare il proprio bagaglio dai mezzi. Tutte queste operazioni faranno gruppo e renderanno indimenticabile l’avventura in Africa.
Vai agli altri Viaggi Big Five
Tutti i nostri viaggi sono organizzati accuratamente e facciamo il possibile per pagare tutti i fornitori locali in anticipo prima della partenza. Purtroppo però in Africa esistono luoghi dove non è ancora arrivato internet, e dove la gente non ha un conto in banca.
Se indicato nel viaggio, è quindi richiesta una quota di “cassa in valuta” da versare il primo giorno di viaggio alla guida, in valuta locale.
Questo valore verrà poi usato in loco, per l’acquisto degli alimenti, per il carburante, per pagare eventuali alloggi in luoghi remoti, per le entrate ai parchi e le tasse di frontiera.