Natura prorompente…
Muovete qualche passo nelle vaste pianure che si distendono a perdita d’occhio su gran parte della Tanzania e vi sentirete subito piccoli piccoli. E non potrebbe essere altrimenti, poiché vi trovate in mezzo alle varietà faunistiche più grandi e selvagge di tutto il pianeta. Gnu, scimmie, antilopi, leoni, ghepardi, coccodrilli, gazzelle, fenicotteri: tutti questi animali sono stati sterminati dai ‘grandi cacciatori bianchi’, che oggi li puntano con le macchine fotografiche anziché i fucili. Nazione povera, dal punto di vista economico, e afflitta da vicini turbolenti e da regimi coloniali opportunisti, la Tanzania offre tuttavia alcuni angoli di natura tra i più belli del continente. I suoi famosi parchi, come il Serengeti e il Mt Kilimanjaro o lo splendido cratere di Ngorongoro, rendono parecchie località di questo paese, altrimenti scialbe, delle mete allettanti. E poi c’è la sensualissima appendice del paese, Zanzibar, una delle tante isole che si trovano al largo della costa, che fu un importante centro per il commercio delle spezie e che oggigiorno trasuda letteralmente aromi esotici.
Ai viaggiatori italiani, così come a tutti i visitatori stranieri, è richiesto il visto d’ingresso per visitare la Tanzania. Dal 1 Gennaio 2018 il visto deve essere ottenuto prima della partenza, rivolgendosi all’Ambasciata oppure al Consolato della Tanzania presenti in Italia:
Ambasciata della Tanzania
Via Cortina d’Ampezzo 185, 00135 Roma
Tel. 06-33485801 / 20
Email: [email protected]
Consolato della Tanzania
Viale Piceno 5 – 20129 Milano
Tel. 02 39527971 / 348 6643929
Email: [email protected]
Dal 1 Gennaio 2019 è attiva anche la procedura online per la richiesta del visto, al sito visa.immigration.go.tz/.
Si richiama l’attenzione sul divieto assoluto di effettuare qualsiasi attività lavorativa se muniti di solo visto turistico; sono frequenti i casi d’arresto e di richieste di denaro nei confronti di connazionali sorpresi dalla polizia in possesso di visti che non consentono lo svolgimento di attività lavorative o commerciali, anche volontarie.
Vaccinazioni obbligatorie: Nessuna, consigliata la profilassi antimalarica. Obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla per i viaggiatori superiori ad un anno di età provenienti da una Paese dove la febbre gialla è a rischio trasmissione (Kenya, Ethiopia, ecc.), anche nel caso di solo transito aeroportuale, se questo è superiore alle 12 ore ed in ogni caso se si lascia l’aeroporto di scalo.
Altre vaccinazioni non obbligatorie: difterite e tetano, epatite virale A, epatite virale B, febbre tifoide, rabbia, poliomielite, paratifo.
In Tanzania non è sicuro bere l’acqua di rubinetto, per cui è consigliabile consumare solo acqua in bottiglie sigillate oppure bevande calde. In alternativa l’acqua corrente può essere trattata facendola bollire per almeno 15 minuti, al fine di garantire la più efficace delle purificazioni.
La malaria è endemica nella maggior parte della Tanzania (se si eccettuano le zone situate ad altitudini superiori a 2000 m, dove il rischio di trasmissione è basso) e rappresenta un vero rischio. Durante la stagione delle piogge la percentuale di infezioni è più alta, ma il rischio esiste tutto l’anno, perciò è estremamente importante adottare misure preventive, anche se si ha intenzione di trascorrere solo un breve periodo nel paese. Per conoscere quali farmaci assumere per la profilassi, i relativi dosaggi, i tempi, le modalità di assunzione e le controindicazioni, e comunque quale regime sia preferibile nel vostro caso, rivolgetevi almeno 15 giorni prima della partenza al Servizio di Medicina dei Viaggi della vostra ASL. Altre informazioni a questo link.
Altri rischi: La bilharzia rappresenta un rischio in tutta la Tanzania; evitate di nuotare in laghi d’acqua dolce sospetti (compreso il Lago Victoria) o in corsi d’acqua lenti. Diffusa anche l’AIDS che è la seconda causa di morte dopo la malaria. Le persone che intendono recarsi ad alta quota sul Kilimanjaro, a causa del notevole impegno fisico richiesto dal lungo itinerario, dovrebbero effettuare l’escursione solo previo parere di un medico; si ricorda che sul Kilimanjaro non c’è possibilità di utilizzare bombole d’ossigeno e manca un pronto soccorso attrezzato. Si ricorda, infine, che per quanto riguarda l’escursionismo subacqueo, a Dar es Salaam non sono disponibili camere iperbariche. Consigliamo di portare sempre con sé una piccola farmacia da viaggio e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese. Vedi le condizioni della nostra polizza a questo link.
Scellino tanzaniano (TSh). Le valute estere più accettate sono dollaro USA e euro. Le carte di credito non vengono accettate ovunque: solitamente vengono accettate soltanto da hotel di lusso, che però mettono commissioni altissime. Gli sportelli bancomat non mancano, ma spesso non sono funzionanti. Vi consigliamo quindi di portare con voi una adeguata somma di denaro: vi renderà la vita più semplice.
+2h rispetto all’Italia; +1h quando in Italia è in vigore l’ora legale. Ricordatevi che la definizione del tempo in swahili è sfasata di 6 ore rispetto alla nostra: mezzogiorno e mezzanotte sono le 6 (‘saa sitta’); le 7 e le 19 sono l’una (‘saa moja’). Non dovete far altro che aggiungere o sottrarre sei ore all’ora che vi viene indicata e si spera che, dal contesto, capiate se vi stanno parlando delle ore del mattino o del pomeriggio! Non vi succederà spesso se non parlate swahili, ma è meglio saperlo. In Tanzania la guida è a sinistra (nella fascia contraria rispetto all’Italia) e per guidare un’auto è necessaria la patente internazionale oppure una traduzione in inglese autenticata della patente Italiana. In Tanzania è usato il sistema metrico decimale e l’energia elettrica è a 220V. Le prese di corrente sono a tre lamelle all’inglese ed è necessario avere un adattatore.
La principale stagione turistica comprende i mesi di gennaio e febbraio, quando il clima caldissimo e asciutto è considerato il più piacevole dell’anno. Per visitare il Serengeti nel suo momento migliore sarà invece meglio evitare la stagione secca, poiché in questo molti animali del paese ‘vanno in vacanza’ in Kenya. Se viaggiate nelle regioni umide – e specialmente lungo la costa meridionale – preparatevi a dover affrontare dei disagi perché molte strade possono essere impraticabili per il fango.
Alle condizioni geografiche estremamente varie del paese va imputata l’esistenza di diverse regioni climatiche. La quota elevata dell’altopiano tempera notevolmente quello che sarebbe altrimenti un clima tropicale e in molte località può fare abbastanza fresco di notte. La fascia costiera lungo l’Oceano Indiano e le isole al largo della costa – Pemba, Zanzibar e Mafia – hanno invece un clima caldissimo, umido e tropicale, mitigato dalle brezze marine, e soltanto le pendici dei monti situati nella regione nord-orientale beneficano di un clima quasi temperato per buona parte dell’anno. Un periodo decisamente sconsigliabile per un viaggio in Tanzania è la lunga stagione delle piogge, da marzo a maggio, quando piove quasi ogni giorno; c’è un’altra, più breve stagione delle piogge da novembre a gennaio.
Terra di pianure, laghi e monti con una stretta e bassa fascia costiera, la Tanzania è il paese più esteso dell’Africa orientale. Il territorio è quasi interamente costituito da un altopiano, in parte semi-desertico e in altre zone coperto dalla savana e da radi arbusti. Le montagne più alte della Tanzania – il Meru (4556 m) e il Kilimanjaro (che è la cima più elevata dell’Africa con i suoi 5895 m) – sono situate nella regione nord-orientale, lungo il confine con il Kenya.
In nessun’altra parte del mondo potete vedere gnu, gazzelle, zebre e antilopi in branchi altrettanto numerosi – e il fatto che la Tanzania sia composta principalmente da pianure rende molto facile l’avvistamento degli animali selvatici. Ospitando alcune delle riserve più grandi del mondo, il paese vanta anche una delle maggiori concentrazioni di elefanti, bufali, coccodrilli, ippopotami, licaoni e scimpanzé…
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